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20 visitatori onlineSistemi di accumulo termico a cambiamento di fase |
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I materiali a cambiamento di fase PMC (phase change materials)
I PCM (Phase Change Materials) sono materiali di origine naturale o artificiale i cui punti di fusione possono essere fissati a temperature vicine a quelle di comfort. Possono perciò essere sfruttati come accumulatori di energia durante il loro passaggio di fase e da elementi termoregolanti in grado di ridurre le fluttuazioni giornaliere della temperatura ambiente attraverso la riduzione dei picchi di temperatura interna, a vantaggio della riduzione dei consumi legati alla climatizzazione degli ambienti. La fig. 1 illustra il principio e i flussi relativi all’accumulo con materiali a cambiamento di fase.
Questo schema costituisce la base modellistica per realizzare la Type TRNSYS necessaria alla simulazione dell’accumulo con materiali a cambiamento di fase.
Modellistica in ambiente TRNSYSDal punto di vista modellistico sono state realizzate simulazioni in ambiente Trnsys con accumuli sia tradizionali (solo calore sensibile) sia innovativi (PCM), attraverso delle apposite Type che descrivono il comportamento fisico degli accumuli implementando modelli agli elementi finiti. La type che viene qui utilizzata è la numero 860, costruita a partire dalla type 60 (che modellizza un accumulo di liquido monofase), nell’ambito del progetto “IEA Solar Heating and Cooling programme, task 32” e resa disponibile dal Dr. Jacques Bony del Laboratoire d’énergétique solaire et de physique du bâtiment (LESBAT).
La fig.3 riporta un esempio di costruzione delle curve entalpiche per diversi materiali PCM.
Il deck di simulazione è quello rappresentato in fig.4, con le opportune modifiche che di volta in volta le simulazioni rendono necessarie, ad esempio la presenza di accumulo PCM sul lato sorgente-caldo o su quello freddo.
Quindi si è passati alla simulazione del sistema edificio impianto conducendo un’analisi di tipo parametrico, al variare di superficie e tipo di collettori solari, percentuale di riempimento con materiale PCM dell’accumulo, dimensione dello stesso, posizione dell’accumulo sul lato caldo e sul lato freddo. Il tutto è stato svolto confrontando la prestazione dell’accumulo a cambiamento di fase e quello di un analogo accumulo sensibile. Le simulazioni hanno avuto all’inizio la funzione di individuare temperature e campi di funzionamento ottimali degli accumuli PCM, nonché di ottimizzare la circuitazione idraulica dell’impianto rispetto alle sue varie componenti (accumulo acs, macchina ad assorbimento, dimensione degli accumuli caldi e freddi, campo collettori).
Le simulazioni verranno ora estese anche ad altre località e climi, più caldi, per capire se e in quale direzione cambiano le indicazioni di ottimizzazione ottenute finora, nonché se si registra un aumento o una diminuzione del vantaggio del PCM rispetto all’accumulo tradizionale. |