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20 visitatori onlineEfficienza, le immagini shock: colabrodo anche edifici post 2000 |
Giovedì 07 Giugno 2012 12:22 | ||
ROMA - E' una raccolta di "cartoline" dall'Italia dell'inefficienza energetica il nuovo dossier realizzato da Legambiente in occasione della Giornata mondiale dell'ambiente celebrata oggi in tutto il mondo su iniziativa delle Nazion Unite. "In classe A si vive meglio", recita con spirito esortativo il titolo del volume. Lo studio dimostra però che gli italiani che ci vivono sono ancora troppo pochi. L'associazione ha sottoposto a termografia 200 immobili in 21 città d'Italia scoprendo che quelli ben isolati e in grado di conservare correttamente il riscaldamento sono una minoranza e tra questi ci sono anche alcuni spacciati per ecoefficienti dai costruttori o realizzati da alcuni dei nomi più prestigiosi dell'architettura italiana come Massimiliano Fuksas e Vittorio Gregotti.
"La termografia è una sorta di radiografia a colori - spiega Legambiente - che consente di capire come sono costruiti gli edifici sotto il profilo dell'isolamento termico, e quindi di svelare la qualità o meno degli edifici in cui viviamo o lavoriamo. Uno strumento nuovo al quale ricorre Legambiente con un obiettivo semplice e preciso: mostrare i vantaggi degli edifici ben costruiti e gli svantaggi di quelli fatti male. Perché la vivibilità degli edifici nei quali passiamo larga parte delle nostre giornate dipende dal modo in cui sono progettati e costruiti". Tra le costruzione prese in esame anche 91 edifici costruiti dopo il 2000, ossia dopo che le direttive europee avevano già chiarito tutti i riferimenti in materia di risparmio energetico e isolamento per chi aveva la responsabilità di progettare e costruire. "Su quasi tutti questi immobili nuovi e già vecchi - denuncia ancora l'associazione - i problemi sono evidenti (dal Villaggio Olimpico di Torino, alla Giudecca a Venezia fino alla periferia di Bari, dal complesso Porta Nuova di Pescara o al quartiere Bufalotta a Roma, ad esempio) si ravvisano problemi di elementi disperdenti, con distribuzione delle temperature superficiali estremamente eterogenee. Anche, spesso, per edifici che si promuovono come 'biocase' o a basso consumo energetico. La conseguenza è che si hanno temperature più elevate del dovuto d'estate e più fredde d'inverno, con disagio e bollette più care". Un divario nei costi energetici che nei casi più estremi può arrivare a raggiungere la ragguardevole cifra di 2000 euro l'anno per ogni famiglia. Non si salvano neppure edifici progettati da alcune firme dell'architettura italiana, come mostrano le termografie realizzate su palazzi costruiti da Fuksas, Krier e Gregotti in via Leoni a Milano, nel quartiere Pista di Alessandria e Bicocca di Milano. "All'analisi a infrarossi presentano risultati simili a quelli di altri edifici recenti con difetti nelle superfici perimetrali ed elementi disperdenti nelle strutture portanti - commenta Edoardo Zanchini - Se in tutti e tre gli edifici analizzati è chiara l'impronta architettonica che si voleva proporre è invece da rivedere completamente l'attenzione all'efficienza energetica".
In allegato il dossier realizzato da Legambiente
Fonte: http://www.repubblica.it
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